La Dieta mediterranea e la piramide alimentare
Che cosa è la piramide alimentare?
Gli enti deputati alla tutela della salute pubblica di tutto il mondo industrializzato sono preoccupati per l’alta incidenza di patologie come obesità e diabete di tipo 2, anche perché, dato allarmante, esse iniziano a insorgere in tenera età.
Dagli anni ‘90 in America si è cercato di promuovere il modello della dieta mediterranea, utilizzando l’icona della cosiddetta “piramide alimentare”, che è diventata oggi, in tutto il mondo, uno strumento essenziale e immediatamente comprensibile per comunicare alle persone i principi fondamentali per una corretta alimentazione:
- cereali (pane, pasta, riso, ecc.), frutta e verdura stanno alla base della piramide e devono rappresentare le fondamenta della nostra alimentazione, e quindi essere consumati tutti i giorni più volte al giorno;
- tranne che per il latte, o in alternativa lo yogurt (da assumere quotidianamente per l’apporto quotidiano di calcio) tutti gli alimenti di origine animale (formaggi, carni, uova, pesci) devono essere utilizzati non in abbondanza e comunque alternandoli;
i condimenti, i dolci, gli zuccheri, che stanno al vertice della piramide, devono essere utilizzati con moderazione.
L’importanza dell’attività fisica
Affinché una corretta alimentazione garantisca una buona salute a lungo termine, essa deve essere accompagnata da una adeguata attività fisica, che non consiste solo nella programmazione settimanale di un’attività (palestra, piscina, tennis ecc.), ma nel condurre uno stile di vita attivo quotidiano (camminare, usare la bicicletta, fare le scale ecc.).
Il mio intervento nutrizionale sulla persona è quindi mirato al raggiungimento di quei comportamenti alimentari e di stile di vita ideali di dieta mediterranea, attraverso ogni strumento o strategia: che sia la dieta, il diario alimentare, la motivazione, l’educazione e, perché no, anche l’esempio… sempre nel rispetto del gusto e delle possibilità personali.
Perché la dieta mediterranea è più salutare? Alimenti sani e stile di vita
Verso gli anni ‘70, studi scientifici hanno permesso di stabilire che, rispetto alle popolazioni di altri paesi industrializzati, quelle che si affacciavano sul Mediterraneo avevano un’aspettativa di vita più lunga e una qualità della vita migliore.
La caratteristica comune di queste popolazioni era l’alimentazione, la cosiddetta dieta mediterranea, che consisteva in un alto consumo di frutta e vegetali; un largo consumo di pane e altri cereali soprattutto integrali oltre che patate e fagioli, mandorle, noci e semi; olio di oliva come principale e quasi esclusiva fonte di condimento; abituale uso di latte e prodotti caseari freschi; molto pesce e poca carne; uova e vino consumato in piccole quantità.
Gli anni sono trascorsi e la letteratura scientifica continua ad evidenziare gli effetti benefici sulla salute di questo tipo di alimentazione. Attraverso frutta e verdura, cereali e legumi, apportiamo all’organismo sali minerali, vitamine, acqua e fibre, oltre che zuccheri e proteine; latte e formaggi sono fonti di calcio; non eccedendo in carne, si riduce l’apporto di grassi saturi, quelli “cattivi”, mentre con il consumo abituale di pesce, oli vegetali e semi si introducono i grassi essenziali, quelli “buoni”.
La dieta mediterranea è anche uno stile di vita
Ma la dieta mediterranea non era solo questo: si trattava di uno stile di vita, frugale, semplice, caratteristico di quelle popolazioni che vivevano di agricoltura, di allevamento e di pesca.
Tuttavia, mentre fino a qualche anno fa l’obesità e il diabete di tipo 2 erano prerogativa di quei paesi che la dieta mediterranea non l’avevano mai conosciuta, oggi queste malattie croniche e quelle ad esse associate (ipertensione, dislipidemie, patologie cardiovascolari, tumori ecc.) sono in aumento anche nelle zone mediterranee. Possiamo purtroppo affermare che la dieta, o per meglio dire lo stile di vita mediterraneo non esiste più. Sono cambiati gli stili alimentari, gli alimenti, i gusti; si assiste a un progressivo allontanamento da quelle tradizioni culinarie proprie della cultura mediterranea, oltre che a un aumento della sedentarietà.