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Biologo Nutrizionista

dieta regime alimentare

diario alimentare personalizzato

Il diario alimentare

Per farlo utilizzo il diario alimentare che, a seconda della persona che lo compila, diventa uno strumento unico e personalizzato attraverso il quale si affrontano i momenti critici (attraverso opportune tecniche comportamentali) e si valutano (rileggendo insieme il diario) i cambiamenti ottenuti (attraverso la sperimentazione delle strategie comportamentali concordate).

Il diario viene consegnato a tutti i pazienti (tranne quelli per cui non è indicato e con cui adotto percorsi nutrizionali diversi) subito in prima visita, con le istruzioni per la compilazione e la personalizzazione.

A volte può essere necessario dare piccole “mansioni” in aggiunta alla compilazione, per iniziare fin da subito un percorso efficace, per esempio alcune regole alimentari da seguire (limitazione degli zuccheri, dell’alcool, orari dei pasti, elenco delle fonti di nutrienti, schemi su dieta mediterranea e alimentazione sana ecc.) o materiale informativo su particolari patologie, indicazioni su come e quanto idratarsi, impostazione di livelli di attività fisica, ecc.

Utilizzare il diario alimentare per valutare alimentazione e comportamenti correlati, mi aiuta non solo per le problematiche relative al peso, ma anche per quelle metaboliche e patologiche, come le intolleranze, il diabete, i disturbi gastrointestinali, l’ipertensione, il colesterolo alto, la steatosi epatica, la malnutrizione per difetto, e in generale per tutte le patologie croniche dove l’intervento sui comportamenti e sullo stile di vita può modificare e migliorare la condizione.

Il diario alimentare è utile anche per inquadrare e analizzare il reale introito in micro e macronutrienti e il dispendio energetico di persone sportive che hanno bisogno di una risposta puntuale e precisa in termini di fabbisogno.

Sempre il diario alimentare per i bambini, i preadolescenti e le loro famiglie è un ottimo ponte educazionale: crea l’opportunità di confrontarsi in modo pacato ed equilibrato, responsabilizzando e non colpevolizzando.

Gli strumenti principali del metodo comportamentale sono:

  • Diario alimentare
  • Diario attività fisica
  • Diario dell’acqua
  • Manuali per la corretta alimentazione
  • Piramide alimentare
  • Il piatto sano
  • Le porzioni standard per la popolazione italiana
  • Piramide dell’attività fisica
  • Tecniche comportamentali (pianificazione di obiettivi ragionevoli e realistici, problem solving, misurazione in scala, distrazione dal pensiero negativo, analisi dei costi/benefici, pianificazione dei pasti e degli orari, lista della spesa, ecc)

Per non riprendere i chili persi serve una visione a lungo termine della “dieta”

Le persone con problemi di peso sono abituate a stare a “dieta”, intesa come limitazione o regime, per tempi illimitati. Di solito sono persone che di diete così ne hanno fatte tante con risultati a volte eclatanti all’inizio ma alla fine fallimentari (recupero del peso con gli interessi, effetto yo-yo, sindrome dell’oscillazione del peso).

 

Ciò è dovuto proprio al concetto di “dieta” intesa come regime alimentare. Il paziente tende a interrompere il rapporto con il professionista quando ha raggiunto o parzialmente raggiunto il suo obiettivo, oppure continua a cambiare professionista se i risultati non sono soddisfacenti: una collezione di numerose tipologie di diete, iniziate e mai concluse.

Anche il professionista tende a dimenticarsi che il vero successo di un intervento non è la perdita di peso, ma il mantenimento del peso raggiunto nel tempo, e si parla di anni, non di mesi. Da parte del professionista ci dovrebbe essere una visione a lungo termine che prevede anche interventi sul “mantenimento” con una pianificazione degli incontri nel tempo, e questa visione dovrebbe essere condivisa fin da subito con il paziente, in modo tale che comprenda quanto reciproco impegno, e quanto tempo, siano necessari per affrontare il suo problema.

Per informazioni e appuntamenti

Diventare consapevoli degli errori nel comportamento alimentare

Alla luce di queste considerazioni, non dobbiamo parlare di “dieta” ma di “comportamento alimentare”. Esistono comportamenti equilibrati o disfunzionali, restrittivi o compulsivi, razionali o emotivi che possono portare a un’alterata risposta dei propri fabbisogni in macro e micronutrienti, per non parlare dei veri e propri disturbi del comportamento alimentare (che spesso è proprio la "dieta" a promuovere).

Riuscire a far riconoscere al paziente i comportamenti errati, farlo diventare consapevole, è il primo passo per poter imparare a gestirli, o comunque, nei casi più gravi, abbattere lo stigma e arrivare a riconoscere finalmente la necessità di affrontare il problema con altre figure specialistiche come lo psicologo o lo psichiatra.

Questo, oramai da anni, è il mio intento principale: rendere consapevole ed educare la persona ad avere condotte più equilibrate, a modificare il proprio stile di vita e a riconoscere, se presenti, la componente emotiva o psicologica che possa influenzare il comportamento alimentare.

Il percorso nutrizionale

Il percorso nutrizionale è l’insieme dei trattamenti che si attuano e si concordano con la persona: dal diario alimentare agli interventi integrati...

Il metodo comportamentale

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Il metodo nutrizionale

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Nel trattamento nutrizionale, la dieta può essere uno stile di vita e un regime alimentare

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