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Biologo Nutrizionista

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Che cosa è la bioimpedenziometria?

La bioimpedenziometria è una tecnica non invasiva che consente di analizzare la composizione corporea (in soggetti dai 2 anni in su) in pochi secondi grazie alla rilevazione dell’impedenza, ovvero della “resistenza” opposta dall’organismo al passaggio di una corrente elettrica alternata di bassissima intensità (400 µÅ), ad alta frequenza (50 KHz), innocua per i tessuti. È una metodica sicura, veloce, riproducibile, controindicata solo nei portatori di pacemaker, usata in clinica anche per predire severità e prognosi di patologie.

Come si esegue l’esame bioimpedenziometrico?

Lo strumento validato scientificamente che utilizzo è il BIA 101 (AKERN® ), che permette di effettuare un’analisi di composizione corporea con modello tricompartimentale.

Il soggetto viene fatto distendere su un lettino con avambraccio e piede omolaterale scoperto, gambe e braccia leggermente distali dal corpo.
Tramite la semplice apposizione di quattro elettrodi di superficie (2 sulla mano e 2 sul piede), il sensore misura i valori bioelettrici di Resistenza (abbinata ai liquidi corporei) e Reattanza (abbinata ai solidi corporei) presenti nel corpo umano. Le misure vengono inserite nel software  BODYGRAM® che li trasforma in grafici (BIA VETTORIALE) e, attraverso determinati algoritmi, in dati stimati (BIA CONVENZIONALE) di composizione corporea.

 Avremo così:

  • grafo Biavector®: per la valutazione dell’assetto idrico           
  • grafo Biagram®: per la valutazione dell’assetto nutrizionale
  • scala Hydragram®
  • scala Nutrigram®

 E le stime della composizione corporea relative a:

  • Acqua Totale TBW
  • Acqua Intracellulare ICW
  • Acqua Extracellulare ECW
  • Rapporto tra Massa Intracellulare ed Extracellulare
  • Angolo di fase PA
  • Indice di Massa Corporea (BMI)
  • Indice di Massa Cellulare Corporea (BCMI)
  • Massa Cellulare
  • Massa Grassa FM
  • Massa Magra FFM
  • Massa Muscolare MM
  • Rapporto di scambio Sodio/Potassio
  • Metabolismo basale BMR
  • 2023 08 24 4

La validità del risultato dipende dal corretto stato di idratazione del soggetto (più il risultato vettoriale nel Biavector si trova all’interno dell’ellisse di confidenza del 50% - verde -, più le stime di composizione corporea risultano attendibili), motivo per cui i dati ottenuti per la composizione corporea (soprattutto di soggetti obesi o malnutriti) non vanno presi come valore assoluto, piuttosto come monito a un cambiamento delle proprie condizioni (idratazione, alimentazione, stile di vita, attività fisica), ripetendo l’esame a distanza di qualche tempo e confrontando i miglioramenti rispetto all’esame iniziale.

Anche per questo motivo, l’esame sarà effettuato solamente in quei soggetti per i quali ritengo che possano esserci dei reali benefici in termini di motivazione al cambiamento durante un percorso di perdita di peso associato all’attività fisica, un miglioramento della composizione corporea attraverso piani nutrizionali mirati. Sarà mia cura non proporlo in bambini e adolescenti per non incoraggiare pensieri ossessivi relativi al peso e all’immagine corporea (prevenzione dei disturbi alimentari), o in soggetti adulti con diagnosi o sospetto di disturbo alimentare (a meno che non faccia parte del percorso terapeutico) e in coloro con i quali eseguo un percorso di modificazione del comportamento alimentare (se non come tecnica motivazionale).
Il tempo che intercorre fra un esame e un altro sarà valutato sulla base degli obiettivi (1 o 2 settimane per vedere normalizzati i parametri legati all’idratazione o alla malnutrizione, un mese o più per i parametri legati alla massa magra o grassa).

 

Come presentarsi all’esame bioimpedenziometrico

Affinché l’esame riporti un risultato valido, accurato e riproducibile, il test in studio deve essere sempre effettuato nelle stesse condizioni (possibilmente stesso orario, stessa temperatura ambientale), a digiuno da 4 ore, con astensione dall’attività fisica da almeno 12 ore, non in presenza di uno stato febbrile (poiché i fluidi corporei variano la loro conduttività in funzione della temperatura).

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Antropometria e bioimpedenziometria servono a valutare la composizione corporea, che non è uguale per tutti

Il rapporto fra peso e altezza è il primo parametro da considerare per valutare le condizioni di un paziente (sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità). Tuttavia, esso da solo non basta: occorre anche discriminare fra massa grassa e massa magra della persona, e verificare la distribuzione corporea del grasso.

 

Che cosa è l’indice di massa corporea? Come si calcola?

Il concetto di indice di massa corporea (BMI, Body Mass Index in inglese) è diventato ormai abbastanza familiare per molte persone, perché è utilizzato anche negli screening sull’obesità e ogniqualvolta si voglia determinare il peso corretto per una persona.

L’indice di massa corporea si calcola mettendo in rapporto la misura del peso e dell’altezza di una persona, verificate rispettivamente con una bilancia e con uno stadiometro. Questo calcolo è prerogativa dell’ANTROPOMETRIA e permette una rapida valutazione del paziente, consentendo di distinguere le varie condizioni (sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità), e calcolare la predizione di mortalità e morbilità per le varie condizioni.

 

Per informazioni e appuntamenti

Misurare massa grassa, massa magra e distribuzione del grasso

Peso, altezza e BMI da soli però non discriminano massa grassa (FM) e massa magra (FFM) e non rilevano la distribuzione corporea del grasso (adiposità viscerale o periferica).

Esistono quindi altri indicatori di adiposità:

  1. i più usati per l’adiposità viscerale sono la circonferenza vita (WC), e la circonferenza fianchi, la cui interpretazione è basata sul rapporto vita/fianchi, che è considerato utile al pari di BMI e WC come predittore delle patologie associate all’obesità (malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, ipertensione, diabete, ecc…);
  2. la circonferenza degli arti (come indice di adiposità periferica) viene utilizzata maggiormente per valutare il rischio di malnutrizione per difetto;
  3. infine la plicometria fornisce una misura diretta della massa grassa (FM) a partire dalla valutazione della spessore delle pliche cutanee utilizzando formule di regressione che comprendono dalle tre alle sette sedi di misurazione.

Io tuttavia preferisco non utilizzare tale metodica, poiché associo la rilevazione dei dati antropometrici ad un’altra metodica strumentale, più veloce e più precisa: la  BIOIMPEDENZIOMETRIA (BIA).