Dieta e Diabete, report sulle Linee Guida Americane
Report tratto dall’edizione 2019 delle Linee Guida della Società Americana del Diabete (American Diabetes Association - ADA).
Le Linee guida formulano alcune raccomandazioni. Di seguito sono riportati alcuni degli aspetti legati all'alimentazione che riprendo dalla seguente fonte https://www.fondazioneserono.org/endocrinologia/ultime-notizie-endocrinologia/linee-guida-2019-della-societa-americana-del-diabete-come-adeguare-lalimentazione/
Terapia nutrizionale
- Un programma di nutrizione personalizzato condotto da personale esperto (medico, dietista, nutrizionista) è necessario per raggiungere gli obiettivi terapeutici ed è raccomandato per tutte le persone con diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, pre-diabete e diabete gravidico.
- Il programma dietetico deve essere semplice ed efficace per gestire la glicemia e il peso corporeo, ponendo la giusta attenzione al controllo delle porzioni di cibo e alla scelta di alimenti sani; questo approccio deve essere dedicato ai malati con diabete di tipo 2 che non assumono insulina, che hanno una limitata preparazione riguardo ai problemi di salute, che sono anziani o che hanno una tendenza a sviluppare ipoglicemia.
Bilancio energetico
- Una diminuzione del peso corporeo superiore al 5%, ottenibile con una riduzione delle calorie introdotte e con una modificazione delle abitudini di vita, è vantaggiosa per gli adulti sovrappeso o obesi con diabete di tipo 2 e per chi si trova in una condizione di pre-diabete. I programmi di intervento per la riduzione del peso sono raccomandati.
Modelli alimentari
- Per le persone con diabete non c’è un unico modello di suddivisione fra carboidrati, grassi e proteine delle calorie introdotte con la dieta. Ciò vuol dire che il programma dei pasti deve essere adattato al singolo individuo, avendo ben presente il numero totale di calorie che egli può ricevere e gli obiettivi di miglioramento del metabolismo.
- Diversi modelli alimentari sono compatibili con la gestione del diabete di tipo 2 e del pre-diabete.
Zuccheri
- L’assunzione di carboidrati con la dieta dovrebbe privilegiare quelli ricchi di fibre presenti in verdura, frutta, legumi, cereali integrali e latte e latticini.
- Per le persone con diabete di tipo 1 e per quelle con diabete di tipo 2 nelle quali è prescritto un programma di assunzione di insulina con dosi flessibili, si raccomanda una preparazione alla misurazione dei carboidrati e, in qualche caso, dei grassi e delle proteine contenute nei cibi. Lo scopo di questo approccio è quello di adattare la dose di insulina somministrata ai pasti alle suddette caratteristiche dei pasti.
- Per le persone che ricevono una dose fissa di insulina, l’apporto di carboidrati deve essere adattato, in termini di quantità e di tempi di assunzione, allo scopo di migliorare il controllo della glicemia e ridurre il rischio di ipoglicemia.
Proteine
- Nei soggetti con diabete di tipo 2, le proteine introdotte con la dieta sembrano in grado di potenziare la risposta all’insulina, senza aumentare la glicemia. Per questo, le fonti di carboidrati che contengono elevate quantità di proteine dovrebbero essere evitate se c’è l’obiettivo di prevenire l’ipoglicemia.
Grassi
- Non esistono dati conclusivi circa il contenuto totale di grassi che deve avere una dieta per il diabete. Per tale motivo, una dieta di stile mediterraneo, ricca di grassi monoinsaturi e polinsaturi, dovrebbe essere presa in considerazione, per migliorare il metabolismo degli zuccheri e per ridurre il rischio cardiovascolare. Tale dieta è un’alternativa efficace a un’alimentazione con pochi grassi totali, ma con una quantità relativamente elevata di carboidrati.
- È raccomandata l’assunzione di cibi ricchi di acidi grassi n-3 a catena lunga, come gli acidi grassi di pesce, di noci, di nocciole e di semi per prevenire o trattare le malattie cardiovascolari. D’altra parte, le evidenze disponibili non confermano un beneficio dell’uso abituale di integratori nutrizionali a base di acidi grassi n-3.
Supplementi e integratori
- Non ci sono evidenze chiare del fatto che la supplementazione alimentare con vitamine, minerali, erbe o spezie possa migliorare l’andamento del diabete in persone che non abbiano una specifica carenza da integrare. Ciò vale anche per: cromo, vitamina D, cannella e aloe vera. Nessuno di tali prodotti è raccomandato, in generale, per il controllo della glicemia.
- Gli adulti con diabete che assumono bevande alcoliche dovrebbero farlo con moderazione: non più di una dose al giorno per le femmine adulte e non più di due dosi al giorno per i maschi adulti.
Alcol
- Il consumo di alcol può aumentare il rischio di ipoglicemia delle persone con diabete, specialmente se assumono insulina o farmaci che stimolano la sua secrezione. Per riconoscere e gestire l’ipoglicemia ritardata sono necessarie una giusta conoscenza del problema e un’adeguata preparazione.
Sodio e sale
- Come per la popolazione generale, i diabetici dovrebbero limitare l’assunzione di sodio a meno di 2,3 gr al giorno.
Dolcificanti non calorici
- L’uso di dolcificanti non calorici può ridurre la quantità totale di calorie e carboidrati assunti, se tale uso non è compensato dall’aggiunta di calorie introdotte con altri cibi. Per chi consuma regolarmente bevande dolcificate con zucchero, il passaggio a quelle con dolcificanti non calorici può rientrare in una strategia di riduzione a breve termine dell’introduzione delle calorie, ma, nell’insieme, questi soggetti devono essere incoraggiati a diminuire l’introduzione sia delle bevande zuccherate, sia di quelle con dolcificanti non calorici, e a sostituirle con bevande alternative tenendo comunque presente l’importanza dell’introduzione di acqua.