Fame: la sappiamo riconoscere?

Di Fame non ce n’è una sola. La fame è una sensazione fisiologica che indica la necessità di mangiare per soddisfare il fabbisogno in energia e nutrienti del corpo.
Quando non si mangia per un po' di tempo, i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue diminuiscono ed il corpo invia segnali per farci sentire affamati; la cosiddetta fame per ipoglicemia. Uno dei segnali più comuni è la sensazione di un "buco" o di un "vuoto" nello stomaco, che può essere accompagnato da rumori o brontolii (i cosiddetti borborigmi) quando il nostro sistema digestivo è in attesa di cibo. Oppure si manifesta con contrazioni o veri e propri "crampi" dello stomaco, più forti se la fame è intensa. Quando il digiuno è prolungato, possiamo avvertire sensazioni di stanchezza, debolezza e mancanza di energia o mal di testa (molto comune in chi salta i pasti), ma anche tremori e sudorazione. La fame può influenzare l'umore facendoci diventare più irritabili, nervosi o facilmente frustrati, può compromettere la capacità di concentrarsi o di pensare chiaramente. Quando si è affamati, si tende a pensare costantemente al cibo e questo può portare a visualizzare piatti, pensare in modo ossessivo a cosa mangiare o avere un forte desiderio di cibi specifici (portandoci anche a smangiucchiare cibi inappropriati con conseguenze indesiderate sulla nostra salute e sul peso). Queste sensazioni sono generalmente transitorie e si alleviano mangiando.
Tuttavia, la fame può anche essere influenzata da fattori psicologici ed emotivi, come stress o noia, ansia o tristezza, che possono far sembrare la sensazione più intensa di quanto non lo sia fisicamente (anche seguire diete troppo restrittive puo’ innescare questo meccanismo). Questa forma di fame (la fame nervosa) è spesso associata a comportamenti compulsivi e può portare a un'alimentazione eccessiva o a scelte alimentari poco salutari.
È importante prestare attenzione ai segnali del corpo e mantenere una dieta equilibrata per evitare picchi e cali rapidi della glicemia. In alcuni casi, le persone possono beneficiare di pasti più frequenti e bilanciati per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
In sintesi, mentre la fame nervosa è legata a fattori emotivi e psicologici, la fame per ipoglicemia è una risposta fisica a un bisogno reale di nutrimento o talvolta conseguenza di una alterata produzione di ormoni che regolano la glicemia (nel caso dell’obesità e del diabete per esempio). Comprendere la differenza tra queste due forme di fame è fondamentale per adottare strategie adeguate per gestire il comportamento alimentare e promuovere una relazione sana con il cibo.
Se si sperimentano frequentemente attacchi di fame, è consigliabile consultare un professionista esperto per ricevere supporto e orientamenti nutrizionali e/o comportamentali personalizzati.