La Dieta è uno stile di vita
Rubrica di Nutrizione su laToscana nuova Febbraio 2022
Questo articolo nasce dall'esigenza di mettere su carta i principi del mio metodo di lavoro su un tema fondamentale: la gestione del peso.
"Le evidenze scientifiche confermano come lo stile di vita sano sano e ladieta mediterranea siano essenziali per promuovere la salute e mantenerla. Nonostante questo, gli errati stili di vita ed il sovrappeso costituiscono una delle principali problematiche di salute pubblica in tutto il mondo ed inoltre, nella situazione attuale pandemica, le persone in sovrappeso hanno maggior rischio di ospedalizzazione, ricovero in unità di terapia intensiva e morte per COVID-19.
La Dieta rimane la risposta predominante per far sì che la persona in sovrappeso o obesa possa recuperare salute perdendo peso. Arrivare ad un peso ragionevole e mantenerlo nel tempo dovrebbe essere l’obiettivo da perseguire. Sembra facile, ma non lo è. Uno dei motivi che ci allontanano dal risultato è il fatto che non tutti riescono a stare a dieta. Cosa significa la parola dieta? Dal greco antico “diaita” ovvero stile di vita, non è un regime dietetico, piuttosto è un modo di vivere in cui l’atto del cibarsi è denso di altri significati come gusto, socialità, cultura, tradizione. Oggi invece l’alimentazione è un dovere, una pausa, una necessità e, quando degenera, una compulsione o una dipendenza. Superare questo stato di cose non è banale e spesso non basta una semplice prescrizione dietetica.
Offrire una Dieta ad una persona obesa, puo’ infatti non sortire gli effetti desiderati e puo’ rischiare di divenire un fallimento (anche se si perde peso all’inizio, poi lo si recupera con gli interessi, oppure, nel caso di un disturbo alimentare potrebbe addirittura peggiorare la patologia).
E’ mio obiettivo capire e comprendere quali siano le motivazioni che perpetuano e aggravano la condizione di sovrappeso del paziente, analizzare la sua storia, il suo vissuto, le difficoltà che ha al cambiamento, e quindi scegliere per quella persona un metodo che puo’ anche essere diverso dalla solita prescrizione dietetica, che abbia una connotazione piu’ intima, personale, piu’ attiva e consapevole, che faccia presa sugli aspetti cognitivi e razionali, e valorizzi i punti di forza facendo riconoscere e affrontare le proprie debolezze.
Spesso faccio compilare un diario alimentare per capire a fondo il comportamento della persona: la ritengo una strategia molto utile poiché rende il paziente consapevole delle proprie azioni (mangiare fuori pasto, assumere cibi troppo elaborati o calorici, avere ritmi irregolari, fame emotiva) e mi consente di analizzarle e cercare il modo di modificarle in meglio. Al diario si possono poi aggiungere altri strumenti quali indicazioni nutrizionali specifiche per singola patologia, oppure riferimenti (immagini, grammature, tabelle) per una alimentazione equilibrata. A volte invece, puo’ essere necessario affrontare le problematiche che riguardano il comportamento alimentare (ossessioni, ansie, dipendenze, disturbi alimentari) attraverso percorsi integrati con lo psicoterapeuta.
Non si tratta quindi di personalizzare solo la dieta ma di individuare un percorso, talvolta anche complesso, calibrato e modulato sul singolo paziente."