Di Alice Guazzini e SIlvia CIani
L'indice glicemico (IG) esprime la velocità con cui gli alimenti causano un aumento della glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue), dalla loro ingestione fino a 2 ore dopo. Generalmente, alimenti che fanno aumentare la glicemia in modo rapido hanno un alto IG, quelli che la fanno salire in modo più graduale hanno un IG basso se paragonati agli effetti sulla glicemia della somministrazione di 50 gr di zuccheri o 50 gr di pane bianco.
L’IG è influenzato da diversi fattori che possono essere legati sia alla dieta, per la presenza di grassi, fibre, proteine e addirittura porosità e temperatura di consumo dell’alimento, sia all’individuo per il grado di masticazione, la velocità di svuotamento gastrico, l’assorbimento intestinale, la secrezione e la resistenza periferica all’insulina ma anche a molti altri che tutt’oggi non conosciamo.
Di Alice Guazzini e Silvia Ciani
Per la Rubrica Alice in the WisdomLand, abbiamo preso in esame un articolo scientifico (Efficacy of a low-FODMAP diet in adult irritable bowel syndrome: a systematic review and meta-analysis - Eur J Nutr 60 , 3505–3522 (2021)) che ha riportato i risultati ottenuti da vari studi sugli effetti di una dieta a basso contenuto di Fodmap sulla Sindrome dell'Intestino Irritabile (IBS) . Questa Sindrome, è un disturbo funzionale gastrointestinale, contraddistinto da dolore addominale, gonfiore ed alvo alterno; colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, in prevalenza le donne rispetto agli uomini.
Leggi tutto: la dieta low Fodmap e la Sindrome dell' Intestino Irritabile (IBS)
Di Alice Guazzini e Silvia Ciani
Questa volta, è stato preso in esame una revisione di lavori scientifici piuttosto recente (Critical Reviews in Food Science and Nutrition - 2021), che ha permesso di redigere delle raccomandazioni per le donne in menopausa. Il passaggio dall'età fertile alla menopausa è infatti associato fisiologicamente ad un aumento del peso ed ad una redistribuzione della composizione corporea con aumento del grasso viscerale (addominale). Questa tipologia di grasso, aumenta la produzione di citochine pro-infiammatorie e puo' portare allo sviluppo di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Le strategie nutrizionali per prevenire il sovrappeso e le sue conseguenze nelle donne in menopausa stanno diventando un'esigenza crescente.
Di Silvia CIani e Alice Guazzini
Diverse evidenze scientifiche suggeriscono che la caffeina abbia degli effetti benefici nei confronti delle malattie cardiovascolari, anche se il meccanismo che porta a questo risultato non è ancora del tutto stato chiarito. A sostegno di tale effetto positivo vi è la promozione della vasodilatazione dell’endotelio vascolare, ma anche una serie di meccanismi biochimici, diversi per tessuti e cellule, attraverso i quali la caffeina modula i livelli intracellulari di Calcio e conseguentemente l’attivazione o disattivazione di alcuni geni.
Leggi tutto: Alice, la caffeina ed il rischio cardiovascolare
di Alice Guazzini e Silvia Ciani
Il modello alimentare vegetariano è sicuramente sano, tuttavia, come ogni tipologia di dieta, le scelte individuali possono variare ampiamente da persona a persona, portando o meno ad effetti collaterali. Tenendo conto di questa variabilità individuale, un recente studio inglese pubblicato sulla rivista BMC Medicine ( DOI: 10.1186/s12916-022-02468-0) ha evidenziato che un campione di donne di età compresa tra i 35 e i 69 anni che seguivano una dieta vegetariana avevano un maggior rischio di fratture dell’anca rispetto a quelle che seguivano un regime alimentare che comprendeva anche pesce o carne. Inoltre, sono state indagate le potenziali associazioni tra ciascun gruppo dietetico e il rischio di frattura dell'anca in base alla modifica dell’indice di massa corporea (IMC).
Leggi tutto: Alice e la Dieta vegetariana: è sempre la scelta più giusta?